
Se non hai mai calcolato il TFR per la tua colf, badante o babysitter anno per anno, niente panico. È una situazione piuttosto comune, soprattutto tra chi non ha esperienza come datore di lavoro domestico. La buona notizia è che si può rimediare. Basta ricostruire correttamente il TFR maturato nel corso degli anni, applicare le rivalutazioni annuali previste dalla legge e versare quanto dovuto alla fine del rapporto.
In questa guida ti spieghiamo, passo per passo, come comportarti se non hai mai accantonato o rivalutato il TFR.
Il TFR va comunque pagato
Il TFR è un diritto del lavoratore. Va sempre corrisposto, anche se negli anni non è mai stato conteggiato né messo da parte. Alla fine del rapporto, il datore è tenuto a versare l’intero importo maturato, comprensivo delle rivalutazioni annuali.
La ricostruzione a posteriori delle quote annuali
Anche se non hai mai calcolato il TFR, puoi (e devi) ricostruire anno per anno le quote maturate, usando:
- Le buste paga o registri delle retribuzioni
- Le ricevute dei pagamenti mensili
- I dati riportati nella Certificazione Unica (ex CUD)
Per ogni anno, devi:
- Sommare la retribuzione lorda annua
- Dividerla per 13,5 per ottenere la quota di TFR
- Rivalutare ogni quota, applicando:
– +1,5% fisso
– +75% dell’inflazione ISTAT
❗ Ricorda: la rivalutazione va fatta anno per anno, non tutta in blocco alla fine.
Fai questa operazione per ciascun anno in cui è stata accantonata una quota di TFR. La somma finale ti darà il totale rivalutato da corrispondere al lavoratore.
Nota: la quota di TFR maturata nell’ultimo anno non si rivaluta.
Ma quale inflazione si usa per il TFR?
Per calcolare correttamente la rivalutazione del TFR secondo la legge (1,5% + 75% inflazione), bisogna usare la variazione media annua dell’indice ISTAT FOI (Famiglie di Operai e Impiegati), al netto dei tabacchi. Questo valore viene pubblicato ogni anno da ISTAT all’inizio dell’anno successivo, ed è disponibile su: https://rivaluta.istat.it/Rivaluta/
Una volta individuato il tasso di inflazione FOI, si applica la formula:
1,5% + (inflazione ISTAT × 75%)
Dove trovare l’inflazione ISTAT per il TFR
Ogni anno, l’ISTAT pubblica il valore dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi. Questo indice è utilizzato per calcolare la rivalutazione del TFR maturato negli anni precedenti. Puoi consultare i dati ufficiali sul sito dell’ISTAT: Sito ufficiale ISTAT – Indici dei prezzi per le rivalutazioni monetarie.
Se non sai come fare, chiedi aiuto
Il calcolo non è impossibile, ma può richiedere tempo e attenzione. Se non ti senti sicuro, puoi:
- Rivolgerti a un CAF o patronato
- Contattare un consulente del lavoro
- Usare un modello Excel per facilitare la ricostruzione
Come comunicare il pagamento alla fine del rapporto
Quando versi il TFR al termine del contratto:
- Fai un pagamento tracciabile (bonifico o assegno)
- Specifica nella causale: “Saldo TFR + nome lavoratore + periodo”
- Fornisci una ricevuta firmata dal lavoratore per confermare il pagamento
5. Cosa rischi se non lo paghi
Se il TFR non viene versato, il lavoratore può:
- Richiedere un decreto ingiuntivo
- Agire per vie legali (entro 5 anni dalla fine del contratto)
Questo può comportare spese legali e interessi per il datore di lavoro, oltre a rovinare i rapporti.
