Assegno sociale 2022. Le prestazioni assistenziali sono prestazioni erogate a sostegno di individui o famiglie con redditi inferiori a determinate soglie: accanto alle prestazioni previdenziali, finanziate dai contributi dei lavoratori attivi e dalle tasse pagate da aziende pubbliche e private, coesistono, come abbiamo visto, prestazioni assistenziali che sono specifiche situazioni di disagio socioeconomico per garantire il sostegno alle famiglie.
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Assegno sociale 2022
Questo tipo di prestazione assistenziale è concessa con il soddisfacimento di determinati requisiti anagrafici e di reddito.
A differenza dell’assegno sociale per il 2021, quest’anno i requisiti sono i seguenti:
- Raggiungimento dell’età di 67 anni.
- Cittadinanza italiana o, per i cittadini non comunitari, possesso di permesso CE per soggiornanti di lungo periodo.
- Mancanza di reddito o reddito al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge.
- Residenza effettiva e continuativa per almeno 10 anni in Italia.
Per il diritto all’assegno sociale si tiene conto anche del reddito del coniuge, e per i cittadini extracomunitari, come sopra scritto, è necessario essere in possesso del Permesso di Soggiorno di Lungo Periodo: tale decisione è stata presa con Legge Finanziaria 388/2000 , che ha eliminato la possibilità di accesso al beneficio per il cittadino extracomunitario semplicemente titolare di Permesso di Soggiorno.
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Importi e redditi stabiliti dalla legge
Chi richiede l’assegno sociale non deve possedere altri redditi o, comunque, devono essere inferiori ai limiti stabiliti dalla legge: per l’anno 2022 il reddito da non superare è di:
- €6079,45 se il richiedente non è coniugato, oppure
- €12158,90 se coniugati.
L’importo mensile dell’assegno sociale per quest’anno è di 467,65 euro per 13 mensilità, con un aumento di 10 euro per gli over 75 anni. L’importo dell’assegno è determinante per i cittadini stranieri poiché stabilisce i criteri di reddito massimo per le domande di ricongiungimento familiare.
È importante ricordare come l’assegno sociale non possa essere trasferito all’estero: il trasferimento del beneficiario all’estero comporta la perdita del diritto all’assegno assistenziale. La ragione di ciò è da ricercarsi nella natura della prestazione, la quale, non essendo previdenziale (cioè come corrispettivo dei contributi versati durante la vita lavorativa), è da considerarsi prettamente assistenziale, rivolta esclusivamente a coloro che sono non sono più in grado di produrre reddito e che non hanno maturato il diritto alla pensione. Se il soggiorno del beneficiario all’estero dura più di 30 giorni, il beneficio è sospeso: un anno dopo tale sospensione, il beneficio viene automaticamente revocato.
