Il salario minimo è l’importo minimo della retribuzione che un datore di lavoro è tenuto a corrispondere ai propri dipendenti per il lavoro svolto in un determinato periodo.
Lo stipendio minimo è di natura vincolante, ciò significa che l’importo non può essere ridotto attraverso un contratto individuale, anche se il dipendente è d’accordo.
In nessun caso il tuo stipendio potrà essere inferiore ai minimi stabiliti per l’anno in corso, tenendo conto del tuo livello di inquadramento.
Il salario minimo in Italia è stabilito dai contratti collettivi. Il contratto collettivo di riferimento per i lavoratori domestici è il CCNL lavoro domestico, in base al quale si fissa annualmente lo stipendio minimo legale secondo i livelli di inquadramento di colf e badanti.
Oltre allo stipendio, fanno parte dei minimi retributivi anche le indennità, il cui importo viene aggiornato assieme a quello dello stipendio.
In questo articolo:
Quanto è lo stipendio minimo per una colf o badante?
I livelli di inquadramento sono stabiliti dal CCNL lavoro domestico in base alle mansioni prevalenti che colf o badante andrà a svolgere, all’anzianità di servizio, al grado di responsabilità e alla qualificazione professionale del lavoratore o lavoratrice.
Sono previsti quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due categorie retributive, la superiore delle quali è definita “super”. Si parte quindi dai collaboratori domestici alle prime armi (liv. A) per arrivare a chi, dopo un’adeguata formazione professionale, assiste persone non autosufficienti (liv. DS).
I lavoratori che svolgono prevalentemente mansioni orientate alla cura e alla gestione della casa dovranno essere inquadrati nei primi 4 livelli (A, B, C, D), mentre il personale dedicato all’assistenza delle persone dovrà invece essere inquadrato al livello ‘super’.
C’è poi una distinzione tra conviventi (anche part-time), non conviventi e lavoratori che assicurano assistenza o presenza notturna.
Approfondisci: I livelli di inquadramento di colf e badanti
Altre componenti dello stipendio
Al minimo retributivo fissato per legge per lo specifico livello di inquadramento del lavoratore, vanno aggiunti:
- gli scatti di anzianità previsti per ogni biennio di servizio svolto presso lo stesso datore di lavoro,
- gli eventuali superminimi (aumenti per merito)
- l’indennità vitto e alloggio (per conviventi e chi lavora più di 6 ore al giorno)
Inoltre, vanno aggiunti:
- l’indennità babysitter (fino al 6° anno età del bambino accudito)
- l’indennità funzionale (per assistenti a più persone non autosufficienti)
- l’indennità mensile per chi è in possesso di certificazione di qualità UNI 11766:2019
- l’indennità di maternità (in caso di gravidanza)
I contributi sullo stipendio
I minimi retributivi sono da calcolarsi al netto dei contributi. Questo significa che il lavoratore percepirà lo stipendio minimo e le altri eventuali componenti dello stipendio e il datore di lavoro pagherà i contributi su questo totale.
Vedi: L’importo dei contributi
Quando spesso viene aggiornato l’importo dello stipendio minimo?
Le retribuzioni minime di colf e badanti vengono aggiornate annualmente, in base alla variazione del costo della vita (indice ISTAT). Le tabelle con i nuovi valori vengono pubblicate annualmente sul sito del Ministero del Lavoro.
Ecco le tabelle dei minimi retributivi per il lavoro domestico 2022: Stipendi minimi 2022
Fanno parte dei minimi retributivi aggiornati annualmente anche alcune indennità, il cui importo viene aggiornato assieme a quello dello stipendio.
Quando spesso viene aggiornato?
Le retribuzioni minime di colf e badanti vengono aggiornate annualmente, in base alla variazione del costo della vita (indice ISTAT). Le tabelle con i nuovi valori vengono pubblicate annualmente sul sito del Ministero del Lavoro.
Ecco le tabelle dei minimi retributivi per il lavoro domestico 2022: Stipendi minimi 2022.
Aggiornamenti retributivi
Le retribuzioni minime di colf e badanti vengono aggiornate annualmente, in base alla variazione del costo della vita.
I nuovi valori vengono fissati ogni anno, con decorrenza dal 1° gennaio di ciascun anno (se non diversamente stabilito) dalla Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo, composta dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle Associazioni dei datori di lavoro che hanno stipulato il CCNL CGIL/CISL/UIL/Federcolf/Fidaldo/Domina.
La commissione viene convocata da CCNL ogni anno entro e non oltre il 20 dicembre presso il Ministero del Lavoro e Previdenza sociale, al fine di determinare la variazione degli stipendi minimi e dei valori sostitutivi di vitto e alloggio per l’anno a venire.
Dopo la terza convocazione della Commissione, in caso di mancato accordo o di assenza delle parti, il Ministero del Lavoro e Previdenza sociale è delegato dalle parti a determinare la variazione periodica degli stipendi minimi dei collaboratori familiari in misura pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati e operai rilevate dall’ ISTAT al 30 novembre di ogni anno, e del 100% per i valori convenzionali di vitto e alloggio.